
Se hai già esperienza nel leggere i Tarocchi allora ecco qualche suggerimento avanzato su come condurre un consulto
Qual è il giusto atteggiamento che, come Tarologo, è bene che io abbia durante una lettura di Tarocchi?
Come Tarologo, posso porre qualche domanda al consultante oppure no?
Fino a che punto è bene che sia chiaro e diretto nel fornire risposte al mio consultante?
Come è bene che mi comporti nel caso in cui mi vengano poste delle domande legate al futuro?
Se leggi i Tarocchi da un pò di tempo e ti senti sicura riguardo ai significati delle carte e della loro interpretazione allora questo articolo fa al caso tuo. È arrivato il momento di focalizzare la tua attenzione su altre questioni e sicuramente diventa di fondamentale importanza il sapersi porre correttamente come Tarologo durante un consulto.
L’approccio che tu terrai durante la lettura sarà di fondamentale importanza per avere un buon esito.
È importante che tu riesca a creare una sorta di filo rosso durante il consulto, in modo da dare sicurezza al consultante e a far sì che dal vostro dialogo scaturiscano mirati, chiari e utili consigli pratici. Perché una sessione sia un valido aiuto per il consultante è inoltre di fondamentale importanza che vengano bene evidenziate le resistenze della personalità sulle quali è bene andare a lavorare.
Ma prima di iniziare a rispondere alle domande poste inizialmente è bene innanzitutto rispondere a una domanda fondamentale:
a cosa servono davvero i Tarocchi?
La risposta che più risuona con il sentire della mia anima è questa:

Ma quindi, quando una persona consulta i Tarocchi, con chi parla? Ovviamente non con i Tarocchi, sarebbe folle dotare le Lame di vita propria, anche se durante le meditazioni tarologiche gli Arcani diventano “vivi” e ci permettono di contattare delle energie archetipali che risiedono dentro di noi.
Il consultante non parla solo con il Tarologo, altrimenti sarebbe come fare una bella chiacchierata con un amico da cui andiamo per confidarci e trovare un po’ di sostegno. Se fosse così dalla lettura dei Tarocchi otterremo semplicemente consigli filtrati comunque dalla consapevolezza e dalle esperienze del Tarologo.
Possiamo affermare quindi che la persona parla con se stessa, la Personalità, attraverso i Tarocchi, riesce a contattare l’Anima e ad avere da essa consigli fondamentali per la sua crescita ed evoluzione.
E quindi sorge spontanea un’ulteriore domanda: “Quale è il ruolo del Tarologo in questo dialogo tra anima e personalità del consultante?”
Partendo dal presupposto che i Tarocchi servono per mettere in contatto l’anima con la personalità la funzione del Tarologo appare sempre più chiara.
Il Tarologo è una persona capace di interpretare il linguaggio dei Tarocchi. Egli traduce a parole ciò che l’anima del consultante vuole comunicare alla propria personalità attraverso il simbolismo delle lame.
Avendo chiarito il presupposto da cui partire prima di procedere con una lettura di Tarocchi proviamo ora a rispondere alle domande che ci siamo posti all’inizio.

L’atteggiamento da tenere è quello più neutro possibile.
I Tarocchi hanno un loro linguaggio e il tuo compito, come esperto nella decodifica dei loro simboli, è quello di essere un traduttore preciso e attento. È importante che tu riesca a riportare tutte le informazioni che ti arrivano dalla stesa senza creare confusione o un eccessivo carico di dettagli per il consultante. Dovrai essere semplice, chiaro.
È soprattutto importante fare molta attenzione a non arricchire con proiezioni derivanti da esperienze personali il contenuto della stesa.
Rimani centrato e sii un semplice e umile tramite tra l’anima e la personalità della persona che ti sta di fronte.

È assolutamente necessario che il consulto si sviluppi attraverso una serie di domande e risposte tra te e il consultante.
Tu sei un semplice traduttore e, di fronte ai molteplici significati che una lama può avere, non ti è dato sapere quale sia quello giusto. Ricordati che la figura del Tarologo non deve diventare il protagonista della sessione. Non ti è richiesto di dover dimostrare nulla se non la tua serietà e dedizione nell’aiutare il consultante nella decodifica delle lame.
È importante aver fatto un buon lavoro su sè stessi per potersi mettere da parte.
È davvero importante fare tante domande al consultante, è la sua lettura e solo lui può sapere, ad esempio, se quell’imperatore rappresenta davvero il padre o il marito. Sii attento a non dare mai risposte che arrivino dal tuo sentire.
Ricordati che il tuo compito è quello di aiutare il tuo cliente a riconoscere alcune verità che già si trovano al suo interno e che semplicemente hanno bisogno di essere “illuminate” per essere riconosciute dalla personalità.
Quando una sessione di Tarocchi è stata davvero utile il consultante potrebbe dirti frasi del tipo:” “tutto quello che mi hai detto in fondo lo sapevo gia, ma ora è tutto più chiaro e so perfettamente come procedere.”

Il processo che ti ho descritto qui sopra si avvicina molto alla Meieutica socratica.
È una sorta di parto, noi siamo le levatrici e il nostro lavoro è bene venga compiuto con grande garbo, senza andare a forzare il consultante.
Le persone che si rivolgono per un consulto spesso sono persone confuse, che hanno innanzitutto bisogno di essere rassicurati dalle nostre parole.
Durante la lettura, inoltre, possono emergere tematiche veramente delicate e complesse che non sempre il consultante è disposto a vedere.
A volte poi, si possono attivare delle resistenze anche importanti e non si è disposti a lavorare su di sé nell’immediato. La presa di consapevolezza potrebbe richiedere a volete anche alcuni mesi o addirittura anni,
Un bravo Tarologo è in grado di percepire l’altra persona e rispettare i suoi tempi. A volte ci sono persone che per realizzare un piccolo salto di consapevolezza impiegano anni e che poi in pochi istanti compiono grandi passi.
Ricordati che per l’anima il tempo non esiste e soprattutto è molto importante che ognuno segua e rispetti le proprie tempistiche.
Quando sei davanti al consultante sii sempre molto sincero nel dare le risposte mantenendo in prima istanza garbo e delicatezza nel darle.

Quarto passaggio: estrai una carta ogni giorno
Anche questa circostanza può capitare molto spesso durante un consulto. A volte le persone si fanno leggere i Tarocchi principalmente per sapere come andrà un evento e sono meno propense a lavorare su sè stessi. Se un consultante viene da te e insiste per avere una lettura legata al futuro è bene che tu metta subito in chiaro la tua posizione.
Puoi semplicemente affermare che questa è una richiesta che non puoi soddisfare.
Non si può leggere il futuro, questo non è scritto ed è tutto nelle nostre mani.
Spiega che tu sei un Tarologo e che aiuti le persone a interpretare gli eventi del passato e la situazione del tuo presente come eventi dell’anima.
Ciò che accade all’esterno, infatti, è solamente uno specchio dei moti interiori della persona e lavorando sulla propria interiorità si può co-creare un futuro pieno di gioia e prosperità.