Cosa rispondere a chi ti dice che la lettura dei Tarocchi non ha alcun fondamento…

29 Ott 2022 | lettura tarocchi | 0 commenti

Una delle prime domande che mi sorse spontanea nel momento in cui mi avvicinai alla pratica della lettura dei Tarocchi fu: “Come è possibile che delle carte, prese a caso in un mazzo, possano proprio parlare di me, del mio passato, del mio presente e delle mie probabili sfide future?”

Per una mente scientifica è stato davvero difficile da accettare il non trovare una spiegazione scientifica e inconfutabile a questo quesito. Questa almeno era la mia sensazione di parecchi anni fa. All’epoca non ero ancora entrata pienamente in contatto con tutta una serie di conoscenze che mi avrebbero fatto comprendere meglio il comportamento dell’Energia e la sua influenza nei vari piani sottili.

Per capire davvero il perché attraverso i Tarocchi riesci a trovare le risposte alle tue domande e questi responsi sono sempre così precisi occorre prima formulare e rispondere ad una seconda questione:”la legge causa-effetto è davvero in grado di spiegare tutti i fenomeni che avvengono nel mondo?”

Molte menti illustri hanno provato a rispondere a questa domanda. Una di queste fu proprio il dottor Jung, il padre della psicologia analitica.

Si racconta che un giorno accade un fatto molto particolare di cui lo psicanalista fu testimone e che lo indusse a formulare la sua teoria della sincronicità.   

Si trovava con una sua paziente nel suo studio e, a causa di una spiccata rigidità razionale di questa, il processo psicoterapeutico aveva difficoltà a sbloccarsi e a evolvere. Durante la seduta la donna gli stava raccontando un sogno che lei stessa aveva fatto e nel quale le veniva donato uno scarabeo d’oro. In quello stesso istante Jung sentì qualcosa battere sui vetri, aprì la finestra e vide che il rumore arrivava da un insetto, in particolare da uno coleottero verde, molto simile a quello descritto dalla donna. La paziente, alla vista dell’insetto, rimase profondamente impressionata dall’evento, la relazione terapeutica iniziò a funzionare veramente e per la donna iniziò una vera e propria rinascita.

Questo episodio accaduto nel suo studio colpì moltissimo Jung ed iniziò a riflettere circa il nesso esistente tra i due eventi.

Iniziò a raccogliere testimonianze di eventi simili e a elaborare un’idea di quanto era accaduto.

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A proposito di quanto successo lo psicanalista di espresse così:

“La causalità è solo un principio e la psicologia non può venir esaurita soltanto con metodi causali, perchè lo spirito vive eguamente di fini”

Con questo pensiero egli iniziò a mettere in dubbio il fatto che il processo causa-effetto fosse esaustivo per tutti i tipi di eventi, in particolare per i fenomeni che coinvolgono l’anima e gli aspetti più spirituali dell’essere.

Comprese che a livello animico esistono leggi che esulano da quella di causa-effetto.

Nel 1950 Jung introdusse quindi il termine di sincornicità proprio per definire due eventi che avvengono nello stesso momento e che hanno un legame tra di loro.

 Quando vi è una sincronicità, pur non essendoci un legame oggettivo di causa-effetto, si produce una connessione tra i due elementi che vanno a rappresentare un messaggio per noi. Possiamo quindi dire che una sincronicità è una sorta di segnale che la nostra anima ci restituisce attraverso il mondo fisico e che ci indicata la strada da percorrere per la nostra evoluzione.

 

Nel momento in cui ci fermiamo ad osservare la nostra vita con attenzione non potremo che trovarla costellata di eventi correlati tra di loro. Rifletti, quante volte ti è capitato di dire:”ma guarda che coincidenza” riferito a un ritrovamento inaspettato, un incontro, una frase letta apparentemente “per caso”?. Capita, ad esempio, quando pensi ad una persona che non vedi da tanto tempo e all’improvviso ti telefona, oppure quando vorresti da tanto praticare Yoga ma non sai in quale palestra iscriverti e per strada, a terra, vedi il volantino che fa propri al caso tuo.

Tutti questi eventi sono più che coincidenze, sono fatti legati al principio di sincronicità.

Questa parola deriva dal greco syn che significa con e kronos, divinità che rappresenta lo scorrere del tempo. Il significato globale significa proprio “insieme nello stesso tempo”, ovvero fatti che accadono nello stesso momento.

Secondo Jung, quindi, con il termine sincronicità vengono identificati tutti quei fenomeni legati tra loro che accadono nello stesso momento e che non sono connessi tra loro da una vera e propria correlazione di causa-effetto.

Jung parla di sincronicità differenziandola dal sincronismo. Quest’ultimo identifica due fenomeni che accadono nello stesso momento ma che non hanno alcuna correlazione tra loro, a differenza della sincronicità, dove i due eventi sono tra loro connessi a livello di significato.

Nello specifico egli, parlando di questo fenomeno, afferma:”utilizzo quindi il concetto generale di sincronicità nel senso specifico di corrispondenza tra due o più eventi senza una relazione causale, e che hanno lo stesso significativo o senso simile; e faccio questo attraverso un’opposizione alla nozione di sincronismo che indica soltanto il semplice fatto della simultaneità di due fenomeni”.

 

In che cosa quindi la legge della sincronicità si differenzia dalla legge di causa-effetto in cui comunque due manifestazioni sono legate tra di loro?

Le relazioni di causa-effetto si manifestano nel mondo materiale. In questo piano è oggettivamente possibile osservare come una qualsiasi azione generi un effetto nello spazio e nel tempo. Ad esempio ne momento in cui do un calcio ad un pallone questo inizierà a rotolare.  

Le relazioni in cui è presente la legge di sincronicità, invece, identificano tutti quegli eventi che sono connessi sui piani sottili superiori.

Questi mondi invisibili, sovrapposti al nostro visibile e materiale in cui abbiamo coscienza di esistere, sono regolamentati da leggi fisiche proprie, in cui, ad esempio, la concezione di spazio e tempo non sussiste.

Gli stati energetici, emozionali e mentali dell’individuo si connettono su questi piani sottili influenzando il piano materiale e facendo sì che le sincronicità vadano a verificarsi.

Più una persona diventa sensibile, attenta e intuitiva più i fenomeni sincronici tendono a verificarsi con regolarità e frequenza.

La lettura dei Tarocchi si basa quindi sul principio della sincronicità.

Ogni volta che poniamo un quesito alle carte la nostra anima genera un accadimento simultaneo che fa sì che le lame scelte diano esattamente la risposta alla domanda fatta. Si crea in questo modo un legame tra una carta astratta e la situazione intorno alla quale è stata posta una domanda.

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